Il proprietario non era riuscito ad onorare i debiti a causa dei tassi da usura così era stato costretto a cederlo gratis ad alcuni presunti appartenenti al clan Cennamo. Il locale in questione si chiamava Luxor Club, poi, con al nuova gestione era diventato Pink House. A metetre i sigilli al ristorante ma anche ad altri beni sono stati gli agenti della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali, della Divisione Anticrimine della Questura di Napoli in collaborazione con il Commissariato di Polizia “Frattamaggiore” ed “Afragola”, che hanno dato esecuzione al decreto di sequestro emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione – (Presidente dott. Francesco MENDITTO, Giudici dott.sse Giovanna CEPPALUNI e Paola FAILLACE), nei confronti di Antonio CENNAMO, di 54 anni e Vincenzo VITALE, di 40 anni.
CENNAMO, meglio conosciuto come “Tanuccio o’ malommo”, è il promotore ed il capo indiscusso del sodalizio camorristico omonimo, operante nei Comuni di Frattamaggiore, Frattaminore e Crispano, attivo, prevalentemente, nel settore delle estorsioni in danno di operatori commerciali ed imprenditori.
CENNAMO, attualmente detenuto, già in passato elemento di spicco delle potenti organizzazioni camorristiche dei MOCCIA e dei PEZZELLA, registra precedenti penali per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, rapina aggravata, rissa e lesioni personali.
VITALE, affiliato al clan CENNAMO, risulta latitante dal 31 ottobre 2007, allorquando, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – D.D.A, emise un decreto di fermo, successivamente tramutato in Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, nell’ambito del quale veniva contestato sia a lui che a CENNAMO, in concorso con altri sodalizi criminosi , il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, per i gravi fatti commessi in danno del titolare di alcune note attività commerciali.
Nell’ambito di una complessa attività di indagine di Polizia Giudiziaria, gli agenti hanno accertato che, in più azioni consecutive di un medesimo disegno criminoso, protrattosi per un lungo arco temporale, CENNAMO ed i suoi affiliati, avvalendosi della forza di intimidazione promanante dall’appartenenza al citato clan camorristico e dalla conseguente condizione di assoggettamento della vittima del reato, avevano prestato somme di denaro ad un noto imprenditore locale che versava in stato di bisogno economico applicando, per la restituzione del prestito, tassi usurai tanto da far crescere a dismisura la somma originariamente prestata.
A seguito di gravi minacce anche di morte, il commerciante è stato costretto a cedere a VITALE, a titolo gratuito, il locale di ristorazione “Luxor Club”, ubicato in Via Biancardi a Frattamaggiore.
VITALE, poco dopo, ha cambiato la denominazione del locale da “Luxor Club” all’attuale “Pink House”, sequestrato nell’operazione odierna.
L’intero patrimonio sequestrato ammonta a 2 milioni di euro.
La Polizia ha sequestrato nella disponibilità di CENNAMO e VITALE:
· la totalità delle quote sociali dei beni aziendali della “Crispano Service s.a.s”, società del settore edilizio, con sede legale in Crispano, alla Via F. Petrarca nr.3;
· Totalità delle quote sociali e dei beni aziendali della “Pink Hose Group s.r.l., società di ristorazione con sede in Cesa (CE) alla Via Matteotti, strada Privata Parco Serena, scala D;
· Lussuoso ristorante denominato “Pink House”, ubicato in Via Biancardi,33 a Frattamaggiore;
· Nr.2 conti correnti bancari.