Archivi giornalieri: 28 marzo 2009
CONTO ALLA ROVESCA PER IL CD DI LUCA NAPOLITANO: IL 10 APRILE IN VEDITA "VAI" DEL GIOVANE ARTISTA DI SAVIANO GIUNTO TERZO AD AMICI SU CANALE5
TENSIONE A PIAZZA DANTE DOPO UN INCIDENTE CON I CARABINIERI. INTERVENUTE DECINE DI MACCHINE DELL'ARMA PER CONTROLLARE LA SITUAZIONE
ISCHIA, LUNEDI' IL VIA ALLA DEMOLIZIONE DI DECINE DI IMMOBILI ABUSIVI
Già programmate da tempo, lunedì, a Barano d’Ischia, in località Vatoliere, cominciano le attività di demolizioni di immobili abusivi che l’ufficio del procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli, Aldo De Chiara, ha disposto sull’isola d’Ischia. La prima casa da abbattere è una sopraelevazione abusiva in cemento e mattoni ancora allo stato grezzo, sequestrata negli anni. L’ufficio del procuratore aggiunto Aldo De Chiara, dallo scorso anno, ha avviato la messa in esecuzione delle sentenze passate in giudicato e che prevedono la demolizione delle opere realizzate abusivamente ma un primo giudice monocratico della sezione distaccata di Ischia, chiamato a pronunciarsi in qualità di giudice dell’esecuzione, aveva accolto i ricorsi delle difese proponendo per 140 casi un ricorso alla Corte Costituzionale, circa l’applicabilità o meno del condono ter nelle aree sottoposte a vincolo ambientale e paesaggistico, com’è l’isola d’Ischia.
456 FALSI BRACCIANTI AGRICOLI SCOPERTI E DENUNCIATI FRA SALERNO, NAPOLI E POTENZA
Sono 456 i falsi braccianti agricoli residenti nelle province di Salerno, Napoli e Potenza denunciati in stato di libertà dai carabinieri della compagnia di Battipaglia che hanno scoperto una truffa aggravata. Le indagini dei militari avviate a gennaio, svolte in collaborazione con gli ispettori dell’Inps, hanno consentito di scoprire che i finti braccianti agricoli erano stati fittiziamente assunti presso un’azienda agricola con sede legale a Battipaglia e percepivano indebitamente dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale assegni per un ammontare di circa un milione e mezzo di euro, a titolo di indennità di disoccupazione, maternità e malattia, riferite agli anni 2006 e 2007. Le indennità percepite in realtà non potevano essere erogate perchè fondate su un inesistente rapporto di lavoro, con la falsificazione di documentati dalla legale rappresentante dell’azienda agricola che e’ stata denunciata per falsita’ materiale commessa da privato.
CAMORRA,NARCOS DEL CLAN MARIANO DEI QUARTIERI SPAGNOLI PRENDE CASA IN SUDAMERICA PER EVITARE IL CARCERE MA FINISCE LO STESSO IN MANETTE
Narcotrafficante compra una casa in Sudamerica per sottrarsi al carcere, ma i carabinieri sventano la sua fuga. Le manette sono scattate ai polsi di Pasquale De Crescenzo, 36 anni, ritenuto affiliato al clan Mariano dei Quartieri Spagnoli. Il pregiudicato, sottoposto agli arresti in una comunità terapeutica a Toro, in provincia di Campobasso, era stato colpito da una condanna a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni in carcere per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, emessa dalla Procura di Taranto il 23 marzo. L’intervento dei carabinieri di Napoli ha evitato che l’uomo si rendesse irreperibile: De Crescenzo aveva organizzato la fuga dall’Italia dopo aver comprato una casa in Perù per trasferirsi con la famiglia. Ma per il pregiudicato si sono aperte le porte della casa circondariale di Campobasso.
PER IL BOSS DEI CASALESI ASQUALE ZAGARIA UN NUOVO DECRETO DI FERMO PER EVITARE LA SCARCERAZIONE
Un decreto di fermo emesso dalla Dda della Procura della Repubblica di Napoli terrà in carcere Pasquale Zagaria, elemento di spicco del clan dei Casalesi, considerato mente imprenditoriale della cosca con interessi nel Nord e in particolare a Milano e Parma. Il provvedimento è stato disposto nelle ultime ore per evitare la scarcerazione di Zagaria provocata da un cavillo relativo alla decorrenza dei termini. Pasquale Zagaria è anche il fratello di Michele, ricercato dalle forze dell’ordine da 14 anni e inserito nell’elenco del ministero dell’Interno dei latitanti di massima pericolosità. Zagaria era soprannominato Bin Laden per la sua capacità di sfuggire alla cattura da parte delle forze dell’ordine ma anche perchè molto temuto da parte degli altri esponenti della famiglia camorristica dei Casalesi.
Sono stati gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli a notificare in carcere a Pasquale Zagaria il decreto di fermo emesso dalla Dda. Nei suoi confronti l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan dei Casalesi e la cosca dei Belforte, entrambi operanti nel Casertano. Il decreto è stato necessario per evitare la scarcerazione per decorrenza dei termini. Pasquale Zagaria ha da tempo ricoperto un ruolo di grande rilievo nel settore economico imprenditoriale del clan e, più specificamente, nel settore degli appalti come emerge dalla lettura della sentenza emessa per il reato di associazione camorristica, il 416 bis, ed estorsione aggravata nel processo Normandia in cui è stato condannato dal gup presso il Tribunale di napoli alla pena di 8 anni e 6 mesi e in quello sulle intimidazioni e infiltrazioni della camorra nella realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità in cui è stato a condannato, sempre per associazione a delinquere, dal Tribunale di Nola a 6 anni di reclusione.